venerdì 18 gennaio 2008

"Il primo respiro"

Questo film dovrebbe uscire qua in Italia a marzo, ma ancora una volta la Francia ci stupisce!
Sarò in prima fila a vederlo con la mia sorella, che già ne conosceva l'esistenza e si era già proposta di andarlo a vedere insieme ... da brava futura ostetrica!
Riporto fedelmente quanto scritto in un articolo de La Stampa del 15 gennaio:

Il regista: voglio commuovere, non far discutere

Sulle rive del Gange, tra i pellegrini; in Tanzania, nella tribù Masai appena scampata alla siccità; in America, nella comune hippie, con gli amici che cantano in coro; in Vietnam, nell’ospedale dove le donne partoriscono senza un gemito, come in una silenziosa catena di montaggio. E poi in Messico, in piscina, accanto a delfini solleciti come medici esperti; in Brasile, nel cuore della foresta amazzonica; in Nigeria, sulla sabbia del deserto, secondo la tradizione tuareg; in Giappone dove il dottore Yoshimura spiega che «il parto è come l’alba e il tramonto, non si può accelerare nè rallentare»; a Parigi, sotto la Torre Effeil, dove la mamma ballerina si esibisce in bikini e pancione in palcoscenico. Miracolo, tragedia, mistero, la nascita rappresenta, secondo Gilles De Maistre, regista del documentario Il primo respiro «un momento di grazia» capace di mutare per sempre l’esistenza di chi lo vive. Così, unendo due circostanze straordinarie, il parto e l’eclissi totale di sole del 29 marzo 2006, De Maistre ha girato un film emozionante come un thriller, commovente come una storia d’amore, destinato a far discutere e piangere, ma soprattutto a dividere perchè è facile leggerlo come un appassionato manifesto anti-abortista. «E’ una foto del mondo di oggi - replica l’autore - un’istantanea emozionale, che non contiene nè lezioni nè morali, ma che pone una serie di interrogativi riguardanti le disuguaglianze sociali ed economiche, l’accesso alla sanità, l’ecologia, le contraddizioni tra natura e progresso, le vittorie e i fallimenti della scienza». De Maistre precisa di non aver voluto prendere posizioni in tema di aborto: «Per me il problema centrale è la scelta. Oggi ci sono donne che possono scegliere come far nascere il loro bambino, stabilendo le condizioni nei minimi dettagli, e altre che non possono farlo perchè la cultura cui appartengono glielo impedisce. Credo che ogni donna debba poter scegliere, e questo vale anche per la contraccezione e per l’aborto». Attraverso un evento speciale, ma anche assolutamente normale, De Maistre indica le storture del progresso, invita a riflettere su quanto la gravidanza possa mutare la vita delle donne, su come il modo in cui si è venuti alla luce modifichi per sempre l’esistenza. Ma non solo: «Il film è un tentativo di parlare d’amore, di porgere uno specchio per mostrare a noi stessi che siamo tutti uguali, che facciamo tutti gli stessi gesti con i nostri piccoli, che abbiamo le stesse lacrime, le stesse risate. Non volevo trasmettere nessun messaggio, volevo toccare il cuore della gente». L’idea di usare la circostanza dell’eclissi come denominatore comune è un «artificio artistico», ma serve anche a «ricordarci il nostro ruolo nell’universo, ovvero abitanti di un sassolino collocato nello spazio. L’eclissi è un fenomeno che ci spaventa perchè va oltre i nostri limiti, proprio come il mistero della nascita».Il primo respiro, uscito in Francia tre mesi fa, è il frutto di 22 mesi di ricerche svolte da una squadra di dieci intervistatori. La sequenza più difficile è quella girata nel deserto dove Manè perde il suo bambino: «Non ce l’aspettavamo, è stato un momento molto duro». La madre meno amata dal pubblico è la canadese che decide di partorire senza assistenza medica e alla fine rischia la vita: «Ciascuno, vedendo il film, s’identifica, fa il tifo, s’innervosisce». Il primo respiro fa parte di una trilogia che comprenderà altri due documentari su eventi universali: «Uno sarà sulla morte, l’altro sulla ricerca dell’amore, intesa come unione tra due esseri, quindi ci occuperemo di matrimoni organizzti, di agenzie matrimoniali, del mito della seduzione».
Per visualizzare l'articolo:

8 commenti:

Titti ha detto...

Non vedo l'ora...Deve essere bello bello!!Certo che la francia ci da proprio le paste eh...

Unknown ha detto...

NON NE ERO A CONOSCENZA, GRAZIE PER L'INFORMAZIONE...SAI QUANDO USCIRà IN ITALIA?

gio.to ha detto...

Strane coincidenze...il 29.3.06 abbiamo sepolto Emma. Non sapevo neppure che ci fosse stata una eclissi di sole. Anch'io vorrei vederlo tanto questo film, magari a casa in cassetta piuttosto che al cinema, per essere più a mio agio. un abbraccione, Laura! Giovanna

vitty ha detto...

Anch'io andrò a vedere questo film,magari con la mia Chiara.

Ciao Laura,ti auguro un buonissimo fine settimana! Un bacio ,ciao!!

Anonimo ha detto...

non vedo l'ora che esca in italia .
per ora purtroppo si può solo intuire che non se ne parla molto...per esempio il sito ufficiale francese "le premier cri"è molto interessante e speravo lo traducessero in italia invece...

Laura ha detto...

Carissima Anonimo, spero che tu possa leggere qs mio commento affinché tu sappia che finalmente il film è uscito anche in Italia, il 13 febbraio scorso e proprio domani sera correrò a vederlo!

A presto .. spero
Laura

Unknown ha detto...

ciao., sto cercando di vedere questo film dal 13 febbraio, ma non lo trovo da nessuna parte; qualcuno ha delle info ? Cristina

Iole Bovari ha detto...

Faccio parte dell'associazione Nascere In Casa Umbria di Terni e, grazie alla collaborazione di un cinema multisala della città, il film verrà proiettato per nostra proposta nell'ambito di una iniziativa a Terni il giorno 28 maggio 2009 alle ore 17.00 presso il cinema CityPlex in Via Roma. A seguire ci sarà un dibattito aperto, riflessioni a voce alta, confronti con ostetriche, pediatri, genitori e tutti i presenti. Chio vorrà venire a vederlo è benvenuto. Iole Bovari. Terni. Per info : 349-4669889