
(Madre Teresa di Calcutta)
Questa immagine rappresenta ciò che di meraviglioso è successo questo fine settimana ovvero l'incontro tanto desiderato con Giovanna e Ilaria, tutte e tre insieme in perfetta sintonia, legate da un affetto così profondo che sembra esser testimone di un rapporto di una vita, tutte e tre unite da un'unica triste esperienza quale la perdita dei nostri bimbi Elia, Linda ed Emma, tutte e tre accomunate da un forte istinto materno che ci ha portato a lottare per ottenere queste grandi famiglie, tutte e tre legate nel cuore da questo filo conduttore che è il grande amore per i nostri angioletti che a distanza di tempo ci hanno dato la grande opportunità di conoscerci e di volerci un gran bene.
Tutto queste meravigliose sensazioni sono state arricchite dalla straordinaria e direi quasi incredibile sinergia che si è creata anche fra i nostri mariti, è stato bellissimo vedere Giampiero, Romano e Paolo parlare, ridere e scherzare come se fossero cresciuti insieme, mescolare questi uomini così diversi ma così uguali sotto un solo punto di vista, l'amore verso noi mamme, l'avercelo dimostrato nel periodo più brutto della nostra vita e coltivare poi con noi il desiderio di diventare genitore accompagnandoci nel percorso duro di un'altra gravidanza.
E come non esaltarsi davanti all'entusiasmo di Eva e della Siria che come si sono viste, si sono agganciate e non si sono più lasciate per due giorni.
Insomma, un fine settimana memorabile le cui sensazioni sono ormai scolpite nel mio cuore e nella mia mente e comunque vada questo nostro percorso verso questa unica e grande amicizia, Ilaria e Giovanna rappresenteranno sempre per me un punto fondamentale della mia vita con la speranza che tutto ciò possa esser coltivato negli anni così da poter dimostrare ad Eva ed Alberto quando saranno grandi che anche dalle esperienze di vita più atroci, quelle dalle quali credi di non poterti rialzare più, si nasconde sempre qualcosa di meraviglioso, basta allungare lo sguardo ed aprire il proprio cuore agli altri ed avere la fortuna ma anche la determinazione di farci entrare persone eccezionali come Ilaria, Giovanne & C.
Quella sera sono andata a dormire che ero la donna più felice del mondo, con Giampiero che poco prima mi aveva detto chiaro e tondo "Siamo stati molto bene!" .... ho girato lo sguardo verso il disegnino fatto da Eva del suo fratellino Elia con tanto di ali e arcobaleno ed ho pensato che è proprio questo che mi ha voluto lasciare il mio bambino, l'eredità sua è proprio questo grande amore che sono riuscita a dare e ad ottenere dagli altri con tutto ciò di magico che può racchiudere un incontro come quello visuuto questo fine settimana!!
vedi anche http://blog.libero.it/diariodellalinda/ (blog della mia amica Ilaria)
RICORDARE nel suo significato vero e proprio ovvero "rimettere nel cuore", nel mio cuore Elia vive tutti i giorni e soprattutto vive tutti i giorni nei miei ricordi.
Ricordarlo con Giampiero ed i miei splendidi bambini accendendo una candelina nel "giorno del ricordo" ... e lì accanto un angioletto vestito di azzurro, che porta fra le sue mani una stella, la stella che accompagnerà nel futuro la nostra famiglia, la stella che più di ogni altra brillerà nel cielo e che ammirandola ci rappresenterà il suo passaggio nelle nostre vite!
Ricordandoti ... amore mio!
"Il ricordo è il modo di incontrarsi" (Gibran)
QUESTI SONO I PENSIERI DI PARTE DELLA MIA VITA PASSATA ATTRAVERSO L'ESPERIENZA DI UNA MORTE INTRAUTERINA ... GUARDANDO NEGLI OCCHI LA MIA PICCOLA EVA E SORRIDENDO AL FUTURO ABBRACCIANDO ALBERTO.
http://www.babyloss-italia.eu/ Diffondi l'iniziativa:
banner per il tuo blogIl 15 0ttore alle ore 19.00
accendiamo una candela, per ricordare i nostri bambini, quelle stelle che hanno fatto parte della nostra vita e che occupano parte del nostro cuore tutti i giorni.Se in tutto il mondo ogni partecipante accende una candela alle ore 19 locali e la mantiene accesa per un'ora, per tutta la giornata del 15 Ottobre un'onda di luce attraverserà il globo, illuminando progressivamente tutto il pianeta, un fuso orario dopo l'altro. Si tratta di un modo simbolico per sentirsi idealmente uniti con molte altre persone nel mondo, accomunate da un lutto che invece abitualmente isola: la morte di un bambino.