martedì 8 aprile 2008

Luna

EDITORIALE del N. 23 DICEMBRE 1998
(Rivista D &D)
LUNA
"... Luna, ... che ha deciso di morire prima di nascere. .... dopo un parto indotto, il corpicino di Luna era disteso sul petto di sua madre nel silenzio della sua morte, la sua mamma mi ha chiesto di farle vedere le manine della bambina. Con delicatezza ho tirato fuori una manina dal telo e istintivamente l’ho aperta. Nel palmo della sua mano c’era il segreto della sua morte: la stella. Non conoscevo ancora questo segno, ma era così marcato che mi è rimasto impresso e mi sono informata. E molte persone, molte più di quanto credessi, mi dissero che tale segno appartiene a persone di altissima evoluzione spirituale che ritoccano la dimensione terrena per l’ultima volta solo nella vita endouterina, per poi espandersi in qualsiasi altra dimensione esistenziale. Non nascono quasi mai. Quando lo raccontai alla mamma, lei capì subito. Da allora Luna è diventata una mia maestra e, a distanza di cinque anni la sento ancora vicina ogni volta quando mi trovo in una situazione difficile. Mi dice: sii vigile ma sappi che non sei tu a decidere. La sento vicina anche quando parlo con delle mamme che hanno perso i loro bambini. Luna mi ha insegnato che i bambini nei loro corpicini piccoli, a volte piccolissimi vengono da una dimensione molto più grande e per noi inimmaginabile, che hanno una storia lunga, antica alle spalle, che sanno del loro destino e che sanno comunicare intensamente di ciò non solo con le loro madri, padri e fratelli, ma vanno a toccare anche altre persone vicine nel senso relazionale, senza limiti di distanze. Luna mi ha insegnato che le donne hanno l’eccezionale dono, opportunità, destino, di esser canale tra i mondi, di portare la vita da un mondo all’altro e che, quando sono incinte, durante il parto e nei primi mesi dopo vengono toccate dall’altro mondo, quello a noi sconosciuto o solo presente nel nostro intimo più profondo. Luna mi ha insegnato che i bambini sono messaggeri che vengono dall’altro mondo per insegnarci qualcosa, e che i bambini che muoiono nel periodo perinatale aprono la tenda tra i due mondi per i loro genitori per un periodo, dando loro un’opportunità grandissima di crescita spirituale. In questo senso la morte dei bambini è particolare. La storia di Luna e di altri bambini mi ha insegnato che le loro madri a un livello molto profondo sanno del loro destino, a volte ancora prima della gravidanza e vengono preparate, sempre nel loro profondo, ad affrontare l’esperienza tragica della perdita.
La morte è imprevedibile e ci sorprende in tanti modi e in tanti momenti inattesi. Non viene solo nel modo “giusto”, comprensibile, accettabile, ma spesso anche nel modo “ingiusto”, servendosi di persone e mezzi fuori dalla nostra logica. Chiede la resa, rispetto e l’assenza di giudizio. E’ più grande di noi e della nostra capacità di comprenderla. La storia dei bambini è più grande di noi e più complessa di quanto possiamo comprendere. Quando incontriamo bambini che vogliono stare solo per poco tempo su questa terra accompagnamoli con rispetto e fermiamoci un momento per sentire il loro messaggio".
Verena Schmid


http://www.catpress.com/marsupioshop/index1

Non è una leggenda metropolitana; ho trovato conferma anche da un'ostetrica che ho incontrato sul forum di CiaoLapo, anch'ella in veste di mamma, vittima di morte intrauterina, la quale scrive che anche la sua bambina aveva quel segno e sia lei sia le sue colleghe, lo hanno ritrovato più volte presente in questi bambini che decidono di tornare indietro.

Non so se Elia, aveva questa stellina, non ho avuto ostetriche abbastanza preparate per accertarsene, ma mi piace credere che la sua manina contenesse quella stellina perchè ciò mi aiuta a pensare in qualcosa di più profondo che va oltre il dolore e la disperazione della perdita, quasi come a confermare la mia convinzione, che quel bambino fosse sceso in Terra con una missione ben precisa: "..... i bambini che muoiono nel periodo perinatale aprono la tenda tra i due mondi per i loro genitori per un periodo, dando loro un’opportunità grandissima di crescita spirituale."

lunedì 7 aprile 2008

Un regalo per il blog


Ebbene sì, sabato mattina il blog ha ricevuto un bellissimo regalo ... un pc tutto nuovo!!! :-))
Ma quello che c'è di bello in questo regalo, non è il valore in sè, intendo in termini economici (che non è assolutamente da poco), ma il valore umano in quanto me lo ha regalato Pierino dicendomi proprio: "Questo non è per te, ma per il tuo blog!!!". Non sopportava più di vedermi lavorare con quel computer antidiluviano che avevo acquistato (usato) nel 2004, dopo la perdita di Elia e che mi era servito come valvola di sfogo poichè ci passavo davanti giornate intere a scrivere, scrivere, scrivere ed inviare e-mail ovunque e a chiunque. Si avviliva quando, sul più bello, il pc all'improvviso si spengeva oppure quando per caricare un video da youtube, mi ci voleva anche un'ora, senza considerare che poi non riuscivo né a vederlo né a sentirlo! :-)))
Quando sabato mattina si è presentato con lo scatolone ho sentito come un tuffo al cuore ... ho capito quanto Pierino mi ami nel modo più bello che una donna possa desiderare, la comprensione dei sentimenti, delle proprie azioni e di ciò che ne scaturisce. Pierino con quel regalo mi ha dimostrato quanto realmente mi comprenda, ha capito quanto sia importante per me che lui partecipi a questa mia nuova esperienza del blog dal quale traspare una Laura forse un po' sconosciuta per molti, ma non per lui! Non abbiamo mai parlato schiettamente dei nostri sentimenti e delle nostre sensazioni dopo la perdita di Elia, non ci siamo mai chiesti apertamente "come stai" perchè non ce n'era bisogno, perchè ci siamo sempre capiti, così con uno sguardo, con un gesto, guardandoci negli occhi che si riempivano improvvisamente di lacrime eppure, nonostante questo, a momenti ho sentito il bisogno di aprirmi a lui come un libro, ma ho sempre avuto paura di fare l'effetto di un elefante in una vetrina di cristallo e rimuovere emozioni e sensazioni nascoste e così a volte ho preferito tacere e aspettare. Poi è arrivata l'idea del blog e ... puff, quasi per magia tutto è diventato più semplice!
Pierino sin dall’inizio si è interessato molto a quello che scrivo, mi ha consigliata sulla scelta del modello, tutte le volte che apporto delle modifiche chiedo sempre il suo parere ... sembra scontato ma in realtà non lo è! So cosa vuol dire per lui condividere con me questa parte delicata del nostro vissuto, ma ancora una volta per il mio bene è andato oltre se stesso, ci siamo quindi presi per mano e incamminati ancora una volta INSIEME!

mercoledì 2 aprile 2008

2 Aprile

Una giornata delle ricorrenze.


Una data che oggi ridonda ovunque, legata alla morte del Santo Padre, Giovanni Paolo II, un uomo fantastico nella sua semplicità e nella sua autenticità. Un uomo che riusciva ad entrare nei cuori, che aveva il grande potere di farsi ascoltare e di farsi amare anche da chi, come me, con il clero così come raffigurato oggi giorno dai suoi appartenenti, proprio non si accosta ... eppure quel giorno ho pianto la scomparsa di un uomo straordinario!

Ma il 2 aprile, il mio ricordo con il cuore di mamma va verso quel bambino, Tommy del quale in questo giorno di 2 anni fa furono ritrovati i resti in un boschetto vicino alla sua casa, lasciando quindi completamente vane le speranze di quei due poveri genitori di abbracciarlo e coccolarlo.
Ho navigato un po' su internet oggi e sono rimasta perplessa nel vedere come ci sia stato un silenzio unanime verso il ricordo di questa straziante vicenda che credo, non abbia lasciato indifferente veramente nessuno, nemmeno il peggiore degli uomini. In qualità di mamma ricordo l'incredulità nell'apprendere la notizia dell'omicidio di quel bambino che era diventato un po' il bimbo di tutti, che da un mese a quella parte riempiva lo schermo dei nostri televisori con quei suoi occhioni blu e il sorriso da birbantello.
Eppure niente di niente ... come poter passare sopra ad un anniversario così importante così esemplificativo, che non può essere certo equiparato al ricordo della morte del Papa, ma mi sembrava doveroso verso quella famiglia, verso quel bambino far comuqnue sentire, vedere, far percepire che il ricordo di Tommaso c'è, a prescindere da quella che poteva essere la curiosità di tanti di sapere che fine avesse fatto quel bambino, ma in considerazione del valore della vita del piccolino, in considerazione del significato del suo sacrificio, ucciso barbaramente senza motivo, da due disgraziati.
Ricordare Tommy per rispetto alla sua breve vita, un bimbo sopravvissuto per troppo poco tempo ma che ha comunque lasciato un segno importante, non solo alla sua famiglia ma anche agli altri, in quanto dalla sua scomparsa i suoi genitori hanno trovato spunto per fondare un'Associazione (http://www.tommynelcuore.it/) che proprio l'anno scorso, è riuscita a raccogliere abbastanza fondi da poter aiutare una ragazza malata di cuore. Una ragazza guarita a seguito del sacrificio di Tommy.
Così facendo i suoi genitori hanno rispettato la volontà di Tommy e questo ha necessità di essere ricordato sempre, soprattutto in questo giorno.



Il messaggio che voglio lasciarvi, grandi uomini, piccole grandi donne e piccoli e grandi fratellini:

FATE CHE IL MIO SACRIFICIO NON SI PERDA NELL’ OBLIO, FATE CHE IL MIO SACRIFICIO SIA UTILE AI VOSTRI CUORI, FATE CHE IL MIO SACRIFICIO VI RENDA CONSAPEVOLI DELLA SACRALITA’ DELLA VITA UMANA, CON CUI NON SI PUO’ GIOCARE……… E A ME PIACEVA MOLTO GIOCARE.

domenica 23 marzo 2008

La filosofia

Quando vi sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza...
ricordatevi del vaso della maionese e dei due bicchieri di vino...

Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti, quando la classe incominciò a zittirsi prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf, chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese,
lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo, ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.
Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'si'.
Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo
andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia... gli studenti risero.
'Ora', disse il professore non appena la risata si fu placata, voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita:
le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena;
i sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina...
la sabbia è tutto il resto, le piccole cose.

Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf,
lo stesso vale per la vita, se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose
non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.

Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia e genitori finché ci sono....
portate il vostro compagno/a fuori a cena... e non solo nelle occasioni importanti !
Tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.
Prendetevi cura per prima delle palle da golf, le cose che contano davvero.
Fissate le priorità... il resto è solo sabbia.'

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise:
'Sono felice che tu l'abbia chiesto, serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita,
ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico'.

sabato 22 marzo 2008

Buona Pasqua a tutti!


Una Buona Pasqua a tutti i miei amici e a tutti blogger e internauti che passeranno di qua!

Riscrivo la poesia che Eva ha portato da scuola, allegata al suo regalino che ha preparato per il babbo e la mamma ... con tanto amore!

Dall'uovo di Pasqua è uscito

un pulcino di gesso arancione col becco turchino.

Ha detto: "Vado, mi metto in viaggio

e porto a tutti un grande messaggio".

E volteggiando di qua e di là

attraversando paesi e città ha scritto sui muri,

nel cielo e per terra:

"Viva la pace, abbasso la guerra".

Gianni Rodari

lunedì 17 marzo 2008

Perchè il blog?


Meglio tardi che mai ....Sento di dover in qualche modo spiegare il motivo del blog perchè non mi va di pensare che qualcuno possa credere che abbia fatto tutto questo per una questione di presunzione, egocentrismo o solo per esaltare il mio ego!Questo blog nasce soprattutto dal desiderio di condividere con chi lo desideri, la mia esperienza di morte intrauterina e di tutte le conseguenze emotive, psicologiche, personali che ne sono scaturite. Nasce anche in conseguenza ad una pulce nell'orecchio che mi mise il mio ginecologo quando, nel lontano 2005, durante la visita di controllo conqequenziale alla nascita di Alberto, mi consigliò di scrivere la mia esperienza su un blog. Un blog?? Ma cosa è un blog?? Nell'ignoranza più totale preferii lasciar perdere e con la ingenuità di una bambina che crede ancora in un mondo migliore, pensai invece che andare a parlare con qualche ginecologo nei consultori o con qualche ostetrica nei reparti, sarebbe stato molto più d'impatto ... invece, porte chiuse in faccia e occhi sgranati che mi guardavano e mi chiedevano se ero sicura di essere in grado di sostenere altre mamme, che non avevo una preparazione da medico tale da poter affrontare certe situazioni, tutto ciò mi veniva detto con quella presunzione tipica di chi crede che 100 libri insegnano di più di una esperienza vissuta sulla propria pelle!
Nel 2006, navigando su internet inciampai in due siti di associazioni di genitori (Ciao Lapo e Genitori di una stella) che si occupano del sostegno alle mamme colpite da morte perinatale, associazioni che al tempo della perdita di Elia non esistevano ancora; iniziai qindi a collaborare e mi resi conto di quale incredibile impatto avessero certi strumenti sulle mamme e su me stessa in primis anche se erano trascorsi quasi due anni dalla perdita di Elia. Dal momento in cui cominciai a scrivere sui forum, cercando di confortare e di sostenere quelle mamme che dovevano affrontare la quotidianità dopo la morte del loro figlioletto, presi la piena consapevolezza della ridondanza incredibile che avevano le mie parole su quelle donne, ma non perchè erano parole dette come e chissà da chi ma semplicemnte perchè in quelle stesse parole quelle mamme si ritrovavano, era come si io parlassi al mio specchio, il mio dolore di ieri era il loro dolore di oggi!
Allora pernsai che forse era davvero il caso di creare un qualcosa di tutto mio che magari un giorno potesse rimanere anche come patrimonio di ricordi ad Eva e Alberto, sull'esempio anche della mia amica Ilaria che parlava sempre tanto del suo blog. E così, una sera che non riuscivo a dormire (fra l'altro senza volere è coincisa con la data di nascita di Alberto), mi alzai all'improvviso dal letto, mi misi davanti al pc e ecco fatto: il mio blog!
Il mio blog in realtà è un "diario aperto" della cui esistenza ho messo a conoscenza solo pochissimi amici, quelli veri, quelli intimi, perchè il mio diario e quindi la parte più nascosta di me stessa, devono conoscerla solo quelli che meritano di appartenere al mio cuore oltre che ovviamente coloro che si interfacceranno per caso e riusciranno a trovare un po' di conforto nelle condivisione di emozioni forti quali quelle scaturenti da un'esperienza altrettanto forte, legata appunto alla perdita del proprio bimbo. Ho fatto tutto questo, quando ormai ero certa che ciò che mettevo a conoscenza di me stessa, restasse comunque mio, senza rischiare di essere influenzata da pareri o giudizi, senza correre il rischio che qualcuno potesse manipolare le mie emozioni o addirittura le facesse sue!
Credo fermamente nel trasferimento ad altri delle esperienze maturate, di ciò che ne è scaturito, nel bene e nel male, di quelle che sono le reazioni normali di fronte a certi tipi di prove della vita e si capisce che sono "normali" solo quando hai l'opportunità di compararti e quindi di parlarne con chi le ha già vissute. Fino a quel momento ti senti quasi un'aliena, incompresa, fuori di testa, ...
Quello che ho provato sulla mia pelle, a differenza di quello che si pensa, è un male comune che colpisce molte più donne di quanto non si creda ed ho quindi pensato che fosse importante metterlo in piazza affinchè qualche mamma possa trovare uno spazio per potersi mettere in gioco con i propri sentimenti. Tutto questo, nella speranza che qualcuna, fosse anche solo una, un giorno possa trovare nel mio blog un po' di conforto, solo ed esclusivamente per non sentirsi troppo sola come mi sono sentita io in quel periodo. E' una solitudine terribile perche non è una solitudine nel vero senso della parola ma di tipo esistenziale in cui cioè sei circondata da tutti gli affetti che vuoi, ma nessuno fino in fondo ti capisce veramente, nessuno sa spiegarti il perchè dei sintomi di quel dolore così' strano.
Il bello del blog è che ogni tanto qualcuno mi legge ma non mi importa delle frasi del tipo, bello questo blog, brava Laura (che ovviamente fanno parecchio piacere!!!), non sono qui per ottenere chissà quale benemerito premio o riconoscimento, ma sono qui perchè sono felicissima di quello che i miei lettori sono capaci di trasmettermi e per ciò che ne è derivato, tipo l'incontro virtuale con Vitty, i commenti di vari amici che magari a parole non si sarebbero mai espressi, la possibilità di saldare amicizie come quelle di Ilaria e Giovanna.
Non so dove arriverò con questo blog, non so se durerà tanto o poco, ma fin tanto che il mio cuore avrà voglia di parlare e di comunicare e fin tanto che il mio piccolo Elia si farà sentire così tanto in me, io sarò qui a scrivere! Fosse solo per me, per una sfogo mio personale con il rischio che poi un giorno ... puff tutto svanirà, ma fino a quel giorno sarò stata felice di aver avuto la forza di esternare un lato di me stessa tenuto nascosto per molto tempo con la speranza che qualcun'altra possa trovare la stessa forza e volontà, cosicchè quando saremo in tante a parlare dei nostri bimbi faremo echeggiare il loro ricordo nelle pagine di uno strumento informatico così d'impatto come internet ed essere quindi di supporto a chi in quel momento ne ha veramente tanto bisogno!
Non importa di cosa tratta questo blog, è uno spazio vario, che io preferisco raffiguare come una una diario vero e proprio in cui riporto le mie esperienze anche quotidiane che non necessariamente sono legate all'esistenza di Elia. Ma sarebbe stato uguale se si fosse trattato di un blog meramente politico, piuttosto che sociale perchè per me ciò che è comunque importante sapere, è che io sono una mamma di quelle e chiunque vorrà potrà contattarmi e insieme, parlare dei nostri bimbi e confortarsi un po'!

domenica 16 marzo 2008

17 rose rosse

Ebbene sì, oggi sono 17 anni che io e te stiamo insieme!
Avevamo poco più di 16 anni, iniziammo per scommessa e come tutti i giochi rischiosi, o stravinci o ti rovini e per quanto mi riguarda, io ho stravinto! La nostra storia è stata veramente il mio terno al lotto con tutto quello di meraviglioso può portare una grande vittoria.
Ne abbiamo passate tante, come singoli e come coppia, siamo cresciuti insieme ma anche separatamente, noi così diversi, te così estroverso, io così espansiva (forse troppo), te così razionale, io sempre impulsiva, te sempre con i piedi per terra, io invece con la testa fra le nuvole, te sempre così ordinato e preciso, io invece sempre così strafalciona e distratta, te sempre molto ponderato nelle decisioni, io invece molto più temeraria. E’ vero però che in questo modo ci compensiamo, crescendo insieme abbiamo avuto la grande opportunità di fare propri i nostri reciproci difetti e pregi, ci siamo plasmati l’uno all’altra naturalmente, senza troppa fatica.
Abbiamo saputo cosa è la crisi del settimo anno e che crisi …. Poi la convivenza e poi le nostre meravigliose creature, ognuna di loro in qualche modo ha cambiato, arricchito noi stessi e il nostro amore.
Siamo riusciti, nella prova più dura che la vita ci potesse riservare, a stare per mano senza mollarci mai ad aspettare il sole sorgere. Ricordo sempre la notte che precedette la nascita di Elia,in attesa dell'induzione, in cui siamo stati abbracciati stretti stretti senza mollare mai un attimo. E dopo che è nato, ricordo i tuoi occhi Pierino che mi guardavano così pieni di tristezza, di amarezza, di compassione e forse anche di spiegazioni, ricordo le tue mani calde che mi accarezzavano, ricordo le tue parole dopo la sua nascita, ricordo i tuoi pianti e ricordo i tuoi sforzi immani per supportarmi nei giorni successivi. E’ stata una prova durissima, ma a testa alta ce l’abbiamo fatta, il nostro amore è andato al di là di tutto e nonostante che le nostre reazioni siano state pressoché diverse, abbiamo rispettato reciprocamente il dolore dell’altro, ci siamo ripresi un'altra volta per la mano e abbiamo ripercorso la nostra strada portandoci dietro un fardello pesante, ma pieno di amore, l’amore per quel bambino che non abbiamo mai conosciuto ma che ci ha reso speciali. Siamo diversi dalle coppie normali (e non è un’amara consolazione) perchè abbiamo veramente imparato ad apprezzare le piccole cose, niente ci sembra scontato, il nostro amore è maturato, non è più vissuto nella quotidianità e nella normalità del trascorrere degli anni insieme, ma ogni giorno c’è qualcosa da imparare, di cui arrabbiarsi, di cui divertirsi, pensando a ciò che ci è statto tolto e a ciò che faticosamente abbiamo riconquistato.
Ti amo totalmente, nel passato, nel presente e nel futuro, per noi stessi, per te stesso, per ciò che potrò ancora darti e per quell’amore spontaneo e infinito che sempre ti daranno i nostri bambini Eva e Alberto, che ogni giorno baci e abbracci ed Elia che pulsa a mille nel tuo cuore e che oggi ci avrebbe guardato con i tuoi stessi occhi verdi/azzurri, lo so, lo sento!
Hai ragione te Pierino, quando dici: “A noi cosa ci salva è che sappiamo ancora ridere” ….
E’ verissimo ed infatti, come si dice: “Gli angeli volano perché si sanno prendere alla leggera!”
… a noi, nonostante tutto non ci è mancato l’umorismo, la voglia di sorridere ... ancora oggi ridiamo di noi stessi, dei nostri figli, di cosa facevamo e di cosa ci piacerebbe fare, di come eravamo e di cosa diventeremo.

Non so certo cosa ci riserverà il futuro, ma oggi come oggi, come un’adolescente al suo primo battito di cuore, mi sgrogiolo nel vedere il rosso di quelle rose, l’odore sublime dei loro petali, ad ascoltare ininterrottamente il singolo che mi hai dedicato e dell’amore che ci contraddistingue dal resto del mondo!