domenica 23 marzo 2008

La filosofia

Quando vi sembra di avere troppe cose da gestire nella vita, quando 24 ore in un giorno non sono abbastanza...
ricordatevi del vaso della maionese e dei due bicchieri di vino...

Un professore stava davanti alla sua classe di filosofia e aveva davanti alcuni oggetti, quando la classe incominciò a zittirsi prese un grande barattolo di maionese vuoto e lo iniziò a riempire di palline da golf, chiese poi agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi risposero che lo era.
Il professore allora prese un barattolo di ghiaia e la rovesciò nel barattolo di maionese,
lo scosse leggermente e i sassolini si posizionarono negli spazi vuoti tra le palline da golf.
Chiese di nuovo agli studenti se il barattolo fosse pieno e questi concordarono che lo era.
Il professore prese allora una scatola di sabbia e la rovesciò nel barattolo, ovviamente la sabbia si sparse ovunque all'interno.
Chiese ancora una volta se il barattolo fosse pieno e gli studenti risposero con un unanime 'si'.
Il professore estrasse quindi due bicchieri di vino da sotto la cattedra e rovesciò il loro intero contenuto nel barattolo
andando così effettivamente a riempire gli spazi vuoti nella sabbia... gli studenti risero.
'Ora', disse il professore non appena la risata si fu placata, voglio che consideriate questo barattolo come la vostra vita:
le palle da golf sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri bambini, la vostra salute, i vostri amici e le vostre passioni, le cose per cui, se anche tutto il resto andasse perduto, e solo queste rimanessero, la vostra vita continuerebbe ad essere piena;
i sassolini sono le altre cose che hanno importanza come il vostro lavoro, la casa, la macchina...
la sabbia è tutto il resto, le piccole cose.

Se voi mettete nel barattolo la sabbia per prima non ci sarà spazio per la ghiaia e nemmeno per le palle da golf,
lo stesso vale per la vita, se spendete tutto il vostro tempo e le vostre energie dietro le piccole cose
non avrete più spazio per le cose che sono importanti per voi.

Prestate attenzione alle cose che sono indispensabili per la vostra felicità; giocate con i vostri bambini, godetevi la famiglia e genitori finché ci sono....
portate il vostro compagno/a fuori a cena... e non solo nelle occasioni importanti !
Tanto ci sarà sempre tempo per pulire la casa o fissare gli appuntamenti.
Prendetevi cura per prima delle palle da golf, le cose che contano davvero.
Fissate le priorità... il resto è solo sabbia.'

Uno degli studenti alzò la mano e chiese cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise:
'Sono felice che tu l'abbia chiesto, serve solo per mostrarvi che non importa quanto piena possa sembrare la vostra vita,
ci sarà sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico'.

sabato 22 marzo 2008

Buona Pasqua a tutti!


Una Buona Pasqua a tutti i miei amici e a tutti blogger e internauti che passeranno di qua!

Riscrivo la poesia che Eva ha portato da scuola, allegata al suo regalino che ha preparato per il babbo e la mamma ... con tanto amore!

Dall'uovo di Pasqua è uscito

un pulcino di gesso arancione col becco turchino.

Ha detto: "Vado, mi metto in viaggio

e porto a tutti un grande messaggio".

E volteggiando di qua e di là

attraversando paesi e città ha scritto sui muri,

nel cielo e per terra:

"Viva la pace, abbasso la guerra".

Gianni Rodari

lunedì 17 marzo 2008

Perchè il blog?


Meglio tardi che mai ....Sento di dover in qualche modo spiegare il motivo del blog perchè non mi va di pensare che qualcuno possa credere che abbia fatto tutto questo per una questione di presunzione, egocentrismo o solo per esaltare il mio ego!Questo blog nasce soprattutto dal desiderio di condividere con chi lo desideri, la mia esperienza di morte intrauterina e di tutte le conseguenze emotive, psicologiche, personali che ne sono scaturite. Nasce anche in conseguenza ad una pulce nell'orecchio che mi mise il mio ginecologo quando, nel lontano 2005, durante la visita di controllo conqequenziale alla nascita di Alberto, mi consigliò di scrivere la mia esperienza su un blog. Un blog?? Ma cosa è un blog?? Nell'ignoranza più totale preferii lasciar perdere e con la ingenuità di una bambina che crede ancora in un mondo migliore, pensai invece che andare a parlare con qualche ginecologo nei consultori o con qualche ostetrica nei reparti, sarebbe stato molto più d'impatto ... invece, porte chiuse in faccia e occhi sgranati che mi guardavano e mi chiedevano se ero sicura di essere in grado di sostenere altre mamme, che non avevo una preparazione da medico tale da poter affrontare certe situazioni, tutto ciò mi veniva detto con quella presunzione tipica di chi crede che 100 libri insegnano di più di una esperienza vissuta sulla propria pelle!
Nel 2006, navigando su internet inciampai in due siti di associazioni di genitori (Ciao Lapo e Genitori di una stella) che si occupano del sostegno alle mamme colpite da morte perinatale, associazioni che al tempo della perdita di Elia non esistevano ancora; iniziai qindi a collaborare e mi resi conto di quale incredibile impatto avessero certi strumenti sulle mamme e su me stessa in primis anche se erano trascorsi quasi due anni dalla perdita di Elia. Dal momento in cui cominciai a scrivere sui forum, cercando di confortare e di sostenere quelle mamme che dovevano affrontare la quotidianità dopo la morte del loro figlioletto, presi la piena consapevolezza della ridondanza incredibile che avevano le mie parole su quelle donne, ma non perchè erano parole dette come e chissà da chi ma semplicemnte perchè in quelle stesse parole quelle mamme si ritrovavano, era come si io parlassi al mio specchio, il mio dolore di ieri era il loro dolore di oggi!
Allora pernsai che forse era davvero il caso di creare un qualcosa di tutto mio che magari un giorno potesse rimanere anche come patrimonio di ricordi ad Eva e Alberto, sull'esempio anche della mia amica Ilaria che parlava sempre tanto del suo blog. E così, una sera che non riuscivo a dormire (fra l'altro senza volere è coincisa con la data di nascita di Alberto), mi alzai all'improvviso dal letto, mi misi davanti al pc e ecco fatto: il mio blog!
Il mio blog in realtà è un "diario aperto" della cui esistenza ho messo a conoscenza solo pochissimi amici, quelli veri, quelli intimi, perchè il mio diario e quindi la parte più nascosta di me stessa, devono conoscerla solo quelli che meritano di appartenere al mio cuore oltre che ovviamente coloro che si interfacceranno per caso e riusciranno a trovare un po' di conforto nelle condivisione di emozioni forti quali quelle scaturenti da un'esperienza altrettanto forte, legata appunto alla perdita del proprio bimbo. Ho fatto tutto questo, quando ormai ero certa che ciò che mettevo a conoscenza di me stessa, restasse comunque mio, senza rischiare di essere influenzata da pareri o giudizi, senza correre il rischio che qualcuno potesse manipolare le mie emozioni o addirittura le facesse sue!
Credo fermamente nel trasferimento ad altri delle esperienze maturate, di ciò che ne è scaturito, nel bene e nel male, di quelle che sono le reazioni normali di fronte a certi tipi di prove della vita e si capisce che sono "normali" solo quando hai l'opportunità di compararti e quindi di parlarne con chi le ha già vissute. Fino a quel momento ti senti quasi un'aliena, incompresa, fuori di testa, ...
Quello che ho provato sulla mia pelle, a differenza di quello che si pensa, è un male comune che colpisce molte più donne di quanto non si creda ed ho quindi pensato che fosse importante metterlo in piazza affinchè qualche mamma possa trovare uno spazio per potersi mettere in gioco con i propri sentimenti. Tutto questo, nella speranza che qualcuna, fosse anche solo una, un giorno possa trovare nel mio blog un po' di conforto, solo ed esclusivamente per non sentirsi troppo sola come mi sono sentita io in quel periodo. E' una solitudine terribile perche non è una solitudine nel vero senso della parola ma di tipo esistenziale in cui cioè sei circondata da tutti gli affetti che vuoi, ma nessuno fino in fondo ti capisce veramente, nessuno sa spiegarti il perchè dei sintomi di quel dolore così' strano.
Il bello del blog è che ogni tanto qualcuno mi legge ma non mi importa delle frasi del tipo, bello questo blog, brava Laura (che ovviamente fanno parecchio piacere!!!), non sono qui per ottenere chissà quale benemerito premio o riconoscimento, ma sono qui perchè sono felicissima di quello che i miei lettori sono capaci di trasmettermi e per ciò che ne è derivato, tipo l'incontro virtuale con Vitty, i commenti di vari amici che magari a parole non si sarebbero mai espressi, la possibilità di saldare amicizie come quelle di Ilaria e Giovanna.
Non so dove arriverò con questo blog, non so se durerà tanto o poco, ma fin tanto che il mio cuore avrà voglia di parlare e di comunicare e fin tanto che il mio piccolo Elia si farà sentire così tanto in me, io sarò qui a scrivere! Fosse solo per me, per una sfogo mio personale con il rischio che poi un giorno ... puff tutto svanirà, ma fino a quel giorno sarò stata felice di aver avuto la forza di esternare un lato di me stessa tenuto nascosto per molto tempo con la speranza che qualcun'altra possa trovare la stessa forza e volontà, cosicchè quando saremo in tante a parlare dei nostri bimbi faremo echeggiare il loro ricordo nelle pagine di uno strumento informatico così d'impatto come internet ed essere quindi di supporto a chi in quel momento ne ha veramente tanto bisogno!
Non importa di cosa tratta questo blog, è uno spazio vario, che io preferisco raffiguare come una una diario vero e proprio in cui riporto le mie esperienze anche quotidiane che non necessariamente sono legate all'esistenza di Elia. Ma sarebbe stato uguale se si fosse trattato di un blog meramente politico, piuttosto che sociale perchè per me ciò che è comunque importante sapere, è che io sono una mamma di quelle e chiunque vorrà potrà contattarmi e insieme, parlare dei nostri bimbi e confortarsi un po'!

domenica 16 marzo 2008

17 rose rosse

Ebbene sì, oggi sono 17 anni che io e te stiamo insieme!
Avevamo poco più di 16 anni, iniziammo per scommessa e come tutti i giochi rischiosi, o stravinci o ti rovini e per quanto mi riguarda, io ho stravinto! La nostra storia è stata veramente il mio terno al lotto con tutto quello di meraviglioso può portare una grande vittoria.
Ne abbiamo passate tante, come singoli e come coppia, siamo cresciuti insieme ma anche separatamente, noi così diversi, te così estroverso, io così espansiva (forse troppo), te così razionale, io sempre impulsiva, te sempre con i piedi per terra, io invece con la testa fra le nuvole, te sempre così ordinato e preciso, io invece sempre così strafalciona e distratta, te sempre molto ponderato nelle decisioni, io invece molto più temeraria. E’ vero però che in questo modo ci compensiamo, crescendo insieme abbiamo avuto la grande opportunità di fare propri i nostri reciproci difetti e pregi, ci siamo plasmati l’uno all’altra naturalmente, senza troppa fatica.
Abbiamo saputo cosa è la crisi del settimo anno e che crisi …. Poi la convivenza e poi le nostre meravigliose creature, ognuna di loro in qualche modo ha cambiato, arricchito noi stessi e il nostro amore.
Siamo riusciti, nella prova più dura che la vita ci potesse riservare, a stare per mano senza mollarci mai ad aspettare il sole sorgere. Ricordo sempre la notte che precedette la nascita di Elia,in attesa dell'induzione, in cui siamo stati abbracciati stretti stretti senza mollare mai un attimo. E dopo che è nato, ricordo i tuoi occhi Pierino che mi guardavano così pieni di tristezza, di amarezza, di compassione e forse anche di spiegazioni, ricordo le tue mani calde che mi accarezzavano, ricordo le tue parole dopo la sua nascita, ricordo i tuoi pianti e ricordo i tuoi sforzi immani per supportarmi nei giorni successivi. E’ stata una prova durissima, ma a testa alta ce l’abbiamo fatta, il nostro amore è andato al di là di tutto e nonostante che le nostre reazioni siano state pressoché diverse, abbiamo rispettato reciprocamente il dolore dell’altro, ci siamo ripresi un'altra volta per la mano e abbiamo ripercorso la nostra strada portandoci dietro un fardello pesante, ma pieno di amore, l’amore per quel bambino che non abbiamo mai conosciuto ma che ci ha reso speciali. Siamo diversi dalle coppie normali (e non è un’amara consolazione) perchè abbiamo veramente imparato ad apprezzare le piccole cose, niente ci sembra scontato, il nostro amore è maturato, non è più vissuto nella quotidianità e nella normalità del trascorrere degli anni insieme, ma ogni giorno c’è qualcosa da imparare, di cui arrabbiarsi, di cui divertirsi, pensando a ciò che ci è statto tolto e a ciò che faticosamente abbiamo riconquistato.
Ti amo totalmente, nel passato, nel presente e nel futuro, per noi stessi, per te stesso, per ciò che potrò ancora darti e per quell’amore spontaneo e infinito che sempre ti daranno i nostri bambini Eva e Alberto, che ogni giorno baci e abbracci ed Elia che pulsa a mille nel tuo cuore e che oggi ci avrebbe guardato con i tuoi stessi occhi verdi/azzurri, lo so, lo sento!
Hai ragione te Pierino, quando dici: “A noi cosa ci salva è che sappiamo ancora ridere” ….
E’ verissimo ed infatti, come si dice: “Gli angeli volano perché si sanno prendere alla leggera!”
… a noi, nonostante tutto non ci è mancato l’umorismo, la voglia di sorridere ... ancora oggi ridiamo di noi stessi, dei nostri figli, di cosa facevamo e di cosa ci piacerebbe fare, di come eravamo e di cosa diventeremo.

Non so certo cosa ci riserverà il futuro, ma oggi come oggi, come un’adolescente al suo primo battito di cuore, mi sgrogiolo nel vedere il rosso di quelle rose, l’odore sublime dei loro petali, ad ascoltare ininterrottamente il singolo che mi hai dedicato e dell’amore che ci contraddistingue dal resto del mondo!



lunedì 10 marzo 2008

hola!


La festa è finita, ma la musica continua .... e così, abbiamo fatto passare in sordina l'8 marzo che ormai all'età di 33 anni rappresenta solo una triste ricorrenza, a maggior ragione quest'anno che ricorre il centenario dalla morte delle 129 operaie morte nel rogo dell'industria tessile dove lavoravano e così domenica sera, io, la mia sorella e la mia mamma siamo andate a cena fuori al Ristorante Messicano! Loro due sono amanti del piccante, anzi del piccantissimo e stavolta gliel'ho fatta passare io la voglia ... la mamma ha fatte le fiamme per tutto il giorno dopo!
Il cibo è buonissimo ma anche pesantissimo (capisco ora perchè i messicani vengono sempre raffigurati sotto un cactus, coperti da sombrero a dormire o meglio, a smaltire i quintali di tortillas con peperoni e fagioli che mangiano quotidianamente!), ma per non correre il rischio di perdere le notre tradizioni abbiamo bevuto un buon Chianti rosso.

E' stato bellissimo, ci siamo divertite come fossimo tre ragazzine, tre grandi amiche .. abbiamo riso, scherzato, mangiato come porcellini e bevuto come cammelli. Dopo tanti anni era la prima volta che ci ritrovavamo noi tre da sole a mangiare fuori ed è stato incredibile prendere coscienza della reale sinergia che ci accomuna da sempre, la complicità, la voglia comune di uscire dai soliti ranghi, niente banbini, niente Giampiero, niente Tommaso, niente problemi di lavoro o sbattimenti da università ... noi tre così, con tanta voglia di stare veramente insieme e di divertirci, sedute attorno a quel tavolino tondo con il desiderio comune mio e della mia sorella di far distogliere la mamma dai pensieri accumulatesi in questi ultimi mesi, dalla nostalgia del babbo ... insomma tre ore tutte nostre all'insegna dell'amore più grnde del mondo, quella fra una madre e le sue figlie!

lunedì 3 marzo 2008

Come un uccellino in gabbia ...



Il mese di Marzo, nel mio percorso di vita è sempre stato rappresentativo di vicende, episodi che hanno segnato fortemente la mia vita, sia in positivo sia in negativo.

E' stato il mese in cui io e Giampiero ci siamo dati il primo bacio (quello vero che ha segnato l'inizio della nostra storia d'amore) ma anche il mese in cui il mio amatissimo babbo ci ha lasciati per sempre, dopo un anno di malattia, dopo un anno di sofferenze, costretto all'infermità ma sempre così positivo ... mi guardava profondamente con quei suoi grandi occhi verdi, quello sguardo che a volte mi chiedeva aiuto, a volte spiegazioni, a volte mi parlavano del grande amore che ci aveva legato da sempre, con le nostre sane risate ma anche con le nostre enormi litigate; quegli occhi così profondi che per ore intere guardavano fuori dalla finestra, ad immaginare forse un mondo che non riuscivano più a vedere, ad immaginare l'immensità del mare che il mio babbo adorava, ad aspettare l'alba e poi il tramonto. Quegli stessi occhi che la mattina di quel 2 marzo di 12 anni fa, rimasero chiusi per sempre, stanchi .. troppo stanchi!
Lo sguardo di mio padre non l'ho più ritrovato; della sua scomparsa mi è rimasto tanti rimpianti, tante nostalgie, soprattutto da quando sono diventata mamma ... sono sicura che avrebbe adorato Eva ed esaltato Alberto. Ho sofferto molto il non averlo accanto a me durante le mie gravidanze, il non averlo accanto a me quando ho perso Elia, il non vederlo fuori dalla sala parto alla nascita dei miei adorati bambini, odio quelle lacrime che versai appena nacque Eva perchè erano lacrime di rabbia e malinconia di non poter condividere quel momento con lui.
Ancora oggi provo invidia quando incontro per la strada una figlia a braccetto con il suo babbo oppure quando vedo due nonni che spingono insieme una carrozzina e mi si stringe il cuore quando vedo un bambino che corre incontro al suo nonno!
Ma come dice Eva: "il nonno Ruggero è con il mio fratellino ... almeno così si fanno compagnia" e il pensarlo mi allieta un po'!


"Uccellino in gabbia che provi tanta rabbia,

ti hanno tolto l'incanto e tu cerchi di ritrovarlo nel tuo canto.

Maledici quel giorno mentre ti guardi inrtorno.

Non riesci a capire come tutto sia potuto finire.

Vivi nel presente, ma il ricordo non è mai assente;

sei lì e ti senti solo e aspetti il giorno per poter spiccare il volo.

Ma quando tutto ti sembrerà un'illusione,

ti si presentrà l'occasione e allora ...

scappa uccellino, scappa via

... e lascia qui la tua malinconia."


Laura 1996